Il linguaggio

 

 

Il linguaggio oltre ad essere una delle abilità principali e distintive della specie umana è anche lo strumento fondamentale con cui l'uomo è riuscito, inizialmente attraverso la narrazione orale, a mantenere e a trasmettere ai suoi discendenti l'identità sociale e di specie, infusa sia attraverso la conoscenza delle proprie origini sia attraverso il mantenimento delle tradizioni dei padri.

Il linguaggio, quindi, assolve almeno a due funzioni fondamentali ossia: una prima, comunicativa che permette di trasmettere le informazioni e favorisce l'interazione sociale, una seconda, conoscitiva che permette di descrivere gli eventi e di trasmettere le conoscenze esperite e/o apprese.

Ma quando ha origine l'acquisizione di quest'abilità?

Skinner teorizza che l'apprendimento della lingua avviene, da parte del bambino, sulla base di un condizionamento operante. Vi è quindi, secondo quest'autore, una "semplice" associazione di un suono all'oggetto che lo rappresenta, dove poi la risposta corretta viene rinforzata dall'ambiente sociale attraverso, ad esempio, una approvazione.

Piaget, spiega che l'acquisizione del linguaggio come abilità, è subordinata alla maturazione di tutte quelle strutture cerebrali e cognitive deputate alla fonazione. Quest'autore inoltre distingue nel bambino un primo linguaggio definito egocentrico, che non ha come funzione prevalente quella comunicativa, ed è rappresentato da produzioni ecolaliche, soliloqui e soliloqui sociali. Secondo quest'autore, solo verso i 7 anni, e quindi in età scolare, il bambino comincia a trasformare il linguaggio egocentrico in linguaggio socializzato, caratterizzato da una chiara funzione comunicativa e socializzante. Vigotskj, mentre, sostiene che prima del linguaggio egocentrico nel bambino si sviluppa il linguaggio socializzato teso alla costruzione e al mantenimento del legame madre-bambino. solo in un secondo momento il b. sviluppa il linguaggio egocentrico, per se stessi, linguaggio che andrà poi a trasformarsi in linguaggio interiore perdendo di sonorità. Poi per manifestarsi, il linguaggio interiore cercherà di trovare espressione attraverso l'utilizzo del linguaggio sociale.

Chomsky, un altro autore, afferma mentre che l'essere unano già dalla nascita possiede un organizzazione cognitiva innata del linguaggio comune a tutti gli

esseri umani, definita dall'autore come competence. Organizzazione questa che verrà poi strutturata in prestazione linguistica, ossia la lingua parlata, definita dall'autore come performance. Ancora, la ricchezza del linguaggio parlato è determinata dall'ambiente sociale dove l'individuo si sviluppa e dal grado culturale dei primi educatori.

E' interessante notare come nelle prime forme di linguaggio utilizzate dai bambini le caratteristiche degli oggetti sono legate al nome, ad esempio: Mucca si chiama mucca perché fa il latte, oppure Casa si chiama cosi perché è il luogo dove il bambino abbità, ma probabilmente anche perché a questo nome sono legati tutti quei vissuti emotivi, sentimenti, che caratterizzano il luogo chiamato casa. Si può dire, quindi, che il bambino nella prima forma di linguaggio adottata vive l'esperienza del significato e non il significante che rappresenta l'espressione della parola convenzionalmente appresa.

Nella pratica clinica, il linguaggio è considerato lo strumento per eccellena per indagare l'origine e l'intensità della sofferenza psichica del soggetto, nonché nella pratica psicoterapica è il mezzo con il quale si aiuta il paziente ad rielabborare il proprio vissuto. Con il linguaggio, ancora, si stabbiliscono gli appuntamenti le regole del setting ed ancora si "aggancia" il paziente.

La valutazione dello sviluppo linguistico-comunicativo attualmente può avvalersi di strumenti diretti ed indiretti: I primi consistono in prove somministrate dal clinico al soggetto stesso  come il Reynell Developmental Linguage Scales e il Comunication ntention Inventary. I secondi sono invece questionari o interviste rivolte ai genitori dei bambini per valutare le competenze comunicative, come il Questionario sullo Sviluppo Comunicativo e Linguistico nel secondo anno di vita.